La Sicilia fa la differenza

Il Congresso internazionale, appena concluso, ha visto protagonista il Dott. Raffaele Pomo – Responsabile del Centro di riferimento SUID/SIDS della Regione Sicilia per lo studio e il monitoraggio domiciliare dei neonati a rischio di gravi défaillance cardio respiratorie, del centro ALTE (Apparent Life-Threatening Event) e del Servizio di Monitoraggio Domiciliare dell’Ospedale Buccheri La Ferla Palermo – in qualità di relatore e moderatore.

Nella II° sessione “Fattori di rischio e fattori protettivi fra evidenze scientifiche e buone pratiche” la sua relazione dal titolo “L’allattamento al seno: effetti protettivi e campagne di promozione” .

Illustrando i benefici dell’allattamento materno universalmente riconosciuti ;  e precisando che i bassi indici di prevalenza e cessazione precoce di esso si accompagnano infatti ad un maggior rischio di importanti conseguenze negative  sulla salute del  bambino e della madre.

Inoltre le metanalisi di più  studi hanno evidenziato l’associazione significativa fra allattamento al seno e ridotto rischio di SIDS.

Secondo lo  studio revisionale, condotto dai ricercatori presso l’Università della Virginia a Charlottesville e coordinato dal dottor Fern Hauck, l’allattamento al seno è fortemente protettivo contro la SIDS specialmente se è esclusivo e non alternato all’allattamento artificiale.
L’accumularsi di queste evidenze, coerenti nel tempo, ha indotto l’American Academy of Pediatrics e altre agenzie internazionali a raccomandare l’allattamento al seno anche come intervento preventivo ed efficace nel ridurre il rischio di SIDS.

In Italia gli attuali tassi di prevalenza dell’allattamento esclusivo al seno e la sua durata sono globalmente al di sotto dei livelli raccomandati dall’OMS. Secondo un’indagine ISTAT, in Italia la proporzione di donne che  hanno allattato al seno almeno una volta nella loro vita è cresciuta. E’ stata infatti stimata una prevalenza dell’81,1% nell’anno 2005 e del’85,5% nel 2013, quest’ultima si accompagna ad un aumento anche della durata media d’allattamento con un valore nazionale pari a 4,1 mesi. Tuttavia in molte regioni italiane, soprattutto del Sud, i tassi di prevalenza dell’allattamento al seno restano ancora bassi.

Nel 2015 un’indagine campionaria, promossa nell’ambito di un progetto regionale in regione Sicilia  volto a monitorare l’efficacia di un intervento di prevenzione rappresentato da una campagna informativa per la prevenzione della Sindrome improvvisa da Morte in Culla (SIDS) in Sicilia, sono state rilevate alcune informazioni sulla pratica dell’allattamento al seno. Successivamente, sempre in regione Sicilia, è stato condotto un ulteriore  studio di coorte prospettico su un campione, proporzionale per provincia, di donne residenti in Sicilia che hanno partorito tra aprile e luglio 2017. I dati sono stati rilevati a 1 mese dal parto tramite un questionario somministrato telefonicamente. È stata condotta un’analisi logistica multivariata per valutare l’associazione tra la posizione supina durante il sonno e allattamento esclusivo a 1 mese, età, stato civile, nazionalità, lavoro, scolarità, livello economico, fumo, corso pre – parto, rooming-in, prescrizione della formula alla dimissione, uso del ciuccio.

In tutte e due gli studi si conferma che l’allattamento esclusivo può essere considerato un indicatore di altre buone pratiche di salute, così come lo è l’adozione della posizione supina per il sonno del bambino.

Al contrario, comportamenti non salutari come l’abitudine al fumo sono predittivi di pratiche non raccomandate  come un maggior ricorso alla posizione prona o di fianco.

La mancata pratica dell’allattamento esclusivo al seno è più frequente tra le mamme che presentano una maggiore condizione di svantaggio socioeconomico, così come, in generale, le disuguaglianze nella popolazione determinano una diversa propensione all’adesione ai comportamenti salutari e ad un diverso ricorso ai servizi assistenziali.

Dalle sue considerazioni si comprende:

Quasi tutte le donne sono biologicamente in grado di allattare al seno: solo per poche  esistono delle controindicazioni che ne impediscono l’avvio o il proseguimento. Tuttavia, le dinamiche che portano una madre ad allattare in modo naturale sono influenzate da una molteplicità di fattori storici, sociali, economici, culturali e individuali.  

La proporzione delle donne che scelgono di allattare al seno il proprio figlio, il mantenimento di tale pratica per un tempo sufficientemente adeguato, l’adesione al regime di esclusività e le attività di promozione sul territorio sono indici della qualità complessiva del servizio sanitario pubblico in ambito di salute materno-infantile.

 L’allattamento al seno è quindi frutto dell’interazione fra diversi fattori tra cui lo stato di salute e le competenze del bambino e della madre,  ma anche dell’offerta dei servizi sanitari e delle condizioni sociali generali e degli specifici contesti nei quali le donne risiedono.

Le policies sanitarie dovranno essere orientate a promuovere l’allattamento al seno come fondamentale per la crescita del bambino e come salvaguardia nell’ambito della protezione del sonno sicuro.

Il Dott. Pomo è stato anche protagonista della moderazione della II° sessione del Sabato, la cui apertura è avvenuta con la presentazione in ricordo della Dott.ssa Elisa Ferrero “Rischio sonno-correlato e comportamenti preoccupanti nel sonno: revisione retrospettiva dell’esperienza di un centro di terzo livello ”

Il Dott. Pomo a chiusura dei lavori ha ricevuto un riconoscimento da parte dell’associazione come simbolo di gratitudine per l’impegno attivo nella lotta contro questi decessi attraverso l’attività di prevenzione svolta dal centro siciliano di cui lui è Responsabile.

Dott.ssa Gaia Tavormina (a dx) con la Dott.ssa Cristina Campanella

La Sicilia è stata protagonista anche attraverso l’esposizione degli Abstract a concorso distinguendosi per i lavori presentati tramite la presentazione orale e a Poster “SIDS: protezione del neonato e del lattante Indagine conoscitiva sulle norme di accudimento per la riduzione del rischio” della Dott.ssa Gaia Tavormina ( con la sua Tesi Laurea in Ostetricia aa2016/17 Università Politecnica delle Marche realizzata grazie ai suoi coautori Dott.S.Silenzi Coordinatrice SOD Clinica Ost.-Gin. Ancona e Dott.R.Pomo Responsabile Centro di riferimento SIDS-ALTE Regione Sicilia) e la presentazione a Poster della relazione “The safe to sleep campaign: indagine conoscitiva in regione Sicilia sulle norme di accudimento per la riduzione del rischio SIDS” della Dott.ssa Desirèè Cigna (con il suo coautore Dott. R. Pomo) del Centro di riferimento SIDS/ALTE regione Sicilia, Ospedale Buccheri La Ferla FBF, Palermo